lunedì 31 ottobre 2011
domenica 30 ottobre 2011
Italy
Imprenditore nudo per protesta:
«Ogni giorno uno di noi rischia....»
«...di restare in mutande»: manager trevigiano compra una pagina del Corriere e si spoglia
Enrico Frare copra una pagina del «Corriere» e si spoglia per protesta |
sabato 29 ottobre 2011
venerdì 28 ottobre 2011
giovedì 27 ottobre 2011
mercoledì 26 ottobre 2011
lunedì 24 ottobre 2011
domenica 23 ottobre 2011
sabato 22 ottobre 2011
giovedì 20 ottobre 2011
mercoledì 19 ottobre 2011
lunedì 17 ottobre 2011
Perchè non sono nata in un paese civile?
Berlusconi, telefonate shock a Lavitola
"Facciamo fuori il tribunale di Milano"
"Rivoluzione con milioni in piazza. Diamo l'assedio a Repubblica". E' l'autunno del 2009. Il premier parla con il direttore del'Avanti! di lodo Alfano, raccomandazioni alla Guardia di Finanza e soldi ai giornali
"Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di giustizia di Milano, assediamo Repubblica: cose di questo genere, non c'è un'alternativa...". Parola di Silvio Berlusconi nell'ottobre 2009. Sì, proprio lui. Si sfoga al telefono con Valter Lavitola, il giornalista-faccendiere incredibilmente di casa a palazzo Grazioli. Questa è solo una delle migliaia di telefonate raccolte negli atti dell'inchiesta di Pescara sui fondi dell'Avanti. Sta in un cd depositato al processo. Intercettazioni ormai pubbliche quindi. Sorprendenti. Confermano il rapporto strettissimo tra il premier e Lavitola. Che, come dice lui stesso, lo accompagna abitualmente in aeroporto. In questa stretta relazione il Cavaliere rivela i suoi odi e le sue ossessioni: "La situazione oggi in Italia è la seguente: la gente non conta un cazzo... Il Parlamento non conta un cazzo... Siamo nelle mani dei giudici di sinistra, sia nel penale che nel civile, che si appoggiano aRepubblica e a tutti i giornali di sinistra, e alla stampa estera". Qual è, allora, la ricetta risolutiva del premier? "Facciamo la rivoluzione, ma la rivoluzione vera". Colloqui continui tra Lavitola e il premier, l'affannosa ricerca di non farsi intercettare, di beffare "il maresciallo" che ascolta.
da Repubblica
sabato 15 ottobre 2011
Italo Calvino
venerdì 14 ottobre 2011
La scoperta sensazionale di una tomba in un cantiere a Modena: seppelliti insieme, si tengono per mano e lei guarda lui. Amore eterno?
MODENA. Eccola la dimostrazione di come l'amore tra un uomo e una donna possa davvero essere eterno e sfidare il passare del secoli. Sono stati ritrovati così come si vedono nell'immagine i due amanti seppelliti insieme nel V-VI secolo dopo Cristo. Due anonimi nostri antenati, abitanti dell'antica Mutina – la Modena del periodo romano – che intrecciano le loro mani e i loro corpi per sempre. Sono stati individuati alcuni mesi fa in via Ciro Menotti nel corso della costruzione di una palazzina lungo l'asse viario e hanno subito destato la tenerezza dei tecnici e degli archeologi della Soprintendenza che monitoravano il cantiere. È infatti la prima volta che viene individuata una sepoltura che davvero in chi l'ha vista per primo ha subito ricordato i sentimenti privati di una felice coppietta di millecinquecento anni fa. Ora i due amanti o sposi – sono stati subito ribattezzati così – sono stati spostati nei magazzini del museo civico archeologico e per il momento non saranno mostrati, ma non è escluso che presto si prenda la decisione di rendere davvero pubblica la scoperta. Del resto quale messaggio potrebbe essere più positivo, anche se lontani da San Valentino e dalle frasi dei baci Perugina? I reperti non sono ancora stati studiati, ma l'antropologa Vania Milani ha scoperto che lo scheletro di destra è di una donna, mentre quello di sinistra è di un uomo: la figura femminile guarda dunque il viso del compagno. Non solo: i due amanti, seppelliti nello stesso momento come è certo agli studiosi, si tengono anche teneramente per mano. I commenti. L'archeologo della Soprintendenza Donato Labate: “Tra le 11 tombe ritrovate c'era quella con i due scheletri, mentre in una necropoli poco più recente abbiamo individuato sette tombe vuote, costruite ma mai utilizzate”. La firma di Repubblica Natalia Aspesi è diretta: ""Ma quale amore eterno, non esiste perché è solo una invenzione degli uomini. Magari lei lo guarda solo per strozzarlo. Siamo fortunati se l'amore dura qualche giorno o qualche anno. Il concetto di amore eterno è una pura invenzione degli uomini nata per sottomettere le donne”. (Stefano Luppi)
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mercoledì 12 ottobre 2011
Una buona notizia!
Uno status su Facebook può allungare la vita. E’ quello che èsuccesso a Peter Casaru, un inglese di 59 anni, che vive da solo e che una mattina si è svegliato senza poter muovere le gambe, a causa di una paralisi alla spina dorsale.
Casaru abita a Brecon, in una zona molto isolata del sud delGalles, urlare non gli sarebbe servito a nulla. Il telefono cellulare era scarico. Unica speranza: internet. Casaru è riuscito a strisciare fino al suo computer, ad accenderlo e a postare la richiesta di soccorso sul suo profilo di Facebook.
Ha scritto: “Chiamate il 999, ho bisogno di un’ambulanza adesso, mi sono fratturato la schiena, sono bloccato, non ho il telefono e non ho gli occhiali. Aiutatemi, per favore”. In tutto ci ha messo un’ora: si sono mobilitati amici in tutto il mondo, ma è stata unavicina di casa, che risiede a pochi chilometri da lui, a chiamare l’ambulanza che in pochi minuti è arrivata a soccorrere Casaru.
Lo spasmo spinale, riacutizzarsi di una vecchia frattura che un incidente su quad gli aveva causato anni prima, avrebbe potutoucciderlo. “I miei amici su Facebook mi hanno salvato la vita, per fortuna che mi hanno creduto, di solito uso il mio status per scherzare” ha commentato.
Casaru abita a Brecon, in una zona molto isolata del sud delGalles, urlare non gli sarebbe servito a nulla. Il telefono cellulare era scarico. Unica speranza: internet. Casaru è riuscito a strisciare fino al suo computer, ad accenderlo e a postare la richiesta di soccorso sul suo profilo di Facebook.
Ha scritto: “Chiamate il 999, ho bisogno di un’ambulanza adesso, mi sono fratturato la schiena, sono bloccato, non ho il telefono e non ho gli occhiali. Aiutatemi, per favore”. In tutto ci ha messo un’ora: si sono mobilitati amici in tutto il mondo, ma è stata unavicina di casa, che risiede a pochi chilometri da lui, a chiamare l’ambulanza che in pochi minuti è arrivata a soccorrere Casaru.
Lo spasmo spinale, riacutizzarsi di una vecchia frattura che un incidente su quad gli aveva causato anni prima, avrebbe potutoucciderlo. “I miei amici su Facebook mi hanno salvato la vita, per fortuna che mi hanno creduto, di solito uso il mio status per scherzare” ha commentato.
martedì 11 ottobre 2011
domenica 9 ottobre 2011
Treni
giovedì 6 ottobre 2011
Addio
Se n' è andato Steve Jobs, uno dei più grandi geni del nostro secolo. D' ora in poi ci sarà una stella più luminosa in cielo, ma sarà un po' più buio qui sulla terra.
mercoledì 5 ottobre 2011
Questo è il mio paese. Avrei preferito nascere altrove.
LEGGE BAVAGLIO
Intercettazioni, carcere per i giornalisti
Bongiorno si dimette: "Non si saprà nulla"
Il comitato dei nove della commissione Giustizia della Camera approva l'emendamento che prevede il carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni "irrilevanti". Via libera anche alle norme che vietano la pubblicazione delle intercettazioni fino alla cosiddetta udienza filtro. Modifica la cosiddetta norma anti-blog: avranno obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate
martedì 4 ottobre 2011
Gli effetti del capitalismo
Barletta, i parenti delle vittime
"Lavoravano senza contratto"
Al lavoro in nero: le cinque operaie morte nel crollo della palazzina non avevano contratto. "Lo facevano per sopravvivere". "Prendevano da 3,95 a 4 euro l'ora". Sul caso indaga la guardia di finanza che ha acquisito le documentazioni fiscali del laboratorio tessile
Lavoravano in 'nero', senza contratto, le operaie morte nel crollo della palazzina di via Roma, a Barletta. Lo raccontano i parenti delle vittime, assiepati davanti all'obitorio del Policlinico di Bari dove si trovano i corpi delle operaie in attesa dell'autopsia. "Era gente - dicono - che lavorava per sopravvivere". "Mia nipote, 33 anni, prendeva 3,95 euro all'ora, mia nuora quattro euro: lavoravano dalle otto alle 14 ore, a seconda del lavoro che c'era da fare. Avevano ferie e tredicesima pagate, ma senza contratto. Quelle donne lavoravano per pagare affitti, mutui, benzina, per poter vivere, anzi sopravvivere". Lo racconta la zia di una delle vittime. Lì, all'obitorio, sono arrivati anche i titolari dell'opificio, i genitori di Maria Cinquepalmi, a piangere la loro figlia di 14 anni che ieri, uscita prima di scuola, li cercava al lavoro.
DUE INCHIESTE SUL CROLLO
I parenti delle vittime assiepati davanti all'obitorio del policlinico di Bari hanno atteso ore prima di poter finalmente vedere il corpi dei loro congiunti. Poi hanno avuto l'autorizzazione dal magistrato: quattro per volta sono scesi nella camera dove erano state ricomposte le salme, in attesa dell'esame autoptico. "Non ci volevano far vedere i nostri parenti - racconta una ragazza in lacrime - abbiamo chiesto al sindaco di intervenire". Alle 14 il magistrato ha autorizzato i parenti a vedere i loro cari. "Loro - raccontano - erano delle donne normali. I giornali dicono che era un maglificio, ma in realtà era un laboratorio di confezioni: venivano confezionate magliette, tute la ginnastica. Lavoravano lì dentro dalle 8 alle 14 ore, dipendeva dalle commesse che il proprietario riusciva ad ottenere".
In tanti si sono sentiti male davanti all'obitorio: alcuni anziani sono stati portati in autoambulanza al pronto soccorso del policlinico. Si è sentito male anche il marito di Tina Ceci, di 37 anni, l'ultima ad essere estratta dalle macerie la notte scorsa. Entrambi stravolti dal dolore, in disparte, distanti dagli altri parenti delle vittime, anche i titolari dell'impresa loro sono stati assistiti da personale della Croce Rossa. I parenti, 'scortati' dalla polizia di Stato e dalla Polizia provinciale, hanno poi raggiunto Barletta a bordo delle loro auto. Ogni nucleo famigliare sarà seguito da personale della Croce Rossa anche nelle loro case.
(04 ottobre 2011)
lunedì 3 ottobre 2011
Hanno assolto Amanda e Raffaele
Morale: se vuoi sgozzare l' amica antipatica e passarla liscia, procurati un buon avvocato. La vittima aveva vent' anni e la vita davanti a se. Non se lo ricorda più nessuno?
domenica 2 ottobre 2011
Illuminazione
Ho capito perchè tanta gente ha votato Berlusconi: il mondo è così pieno di problemi e di disgrazie che a volte è rilassante ascoltare un malfattore che ti dice che viviamo nel migliore dei mondi possibili, che l' Italia è un paese ricco e ordinato, che tutto va per il meglio e sarà sempre così.
A smentirlo, ecco l' ultima foto del buco nell' ozono
A smentirlo, ecco l' ultima foto del buco nell' ozono
sabato 1 ottobre 2011
Dissertazione sul mal di pancia
Oggi ho ingurgitato un mix esplosivo di farmaci e finalmente sono riuscita a mangiare senza poi star male. Evviva la scienza! Vorrei abbracciare il mondo!
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